Dieci euro per un posto auto vicino allo stadio Olimpico. Tanto chiedeva un parcheggiatore abusivo, un uomo di 36 anni originario del Bangladesh, ai tifosi che ieri sera, in occasione della partita Roma-Parma, cercavano disperatamente un parcheggio. L’uomo aveva “prenotato” alcune aree di sosta pubbliche, delimitandole con sedie e altri oggetti, per poi rivenderle a chi arrivava all’ultimo minuto e non voleva perdersi il fischio d’inizio.
Un espediente che può sembrare banale, ma che mette in luce un problema radicato e tutt’altro che marginale nelle grandi città italiane: quello dei parcheggiatori abusivi, figure che approfittano della confusione dei grandi eventi per trarre profitto da spazi pubblici che dovrebbero essere liberi e accessibili a tutti.
L’intervento della polizia locale
A fermare il 36enne sono stati gli agenti del gruppo pronto intervento traffico della polizia locale di Roma Capitale, impegnati nei controlli intorno allo stadio in occasione del match serale. Gli agenti hanno notato l’uomo mentre gestiva gli spazi come se fosse un parcheggiatore autorizzato, chiedendo una tariffa fissa di 10 euro per ogni posto.
Durante l’intervento, gli agenti hanno scoperto che l’uomo era sprovvisto di documenti e lo hanno accompagnato al fotosegnalamento per verificare la sua posizione sul territorio nazionale. Nel corso del controllo, sono stati sequestrati oltre 300 euro in contanti, presumibilmente incassati grazie all’attività illegale.
Per il 36enne è scattata la sanzione amministrativa prevista per l’esercizio abusivo dell’attività di parcheggiatore, insieme all’ordine di allontanamento dalla zona per 48 ore.

Un fenomeno difficile da estirpare
L’episodio dell’Olimpico non è isolato. Roma, come molte altre città italiane, è teatro frequente di casi simili, soprattutto in occasione di partite di calcio, concerti o grandi eventi. I parcheggiatori abusivi si appropriano di spazi pubblici, imponendo una sorta di “tassa non ufficiale” ai cittadini che, spesso per fretta o paura di danneggiamenti all’auto, preferiscono pagare piuttosto che discutere.
Le forze dell’ordine intervengono regolarmente, ma il fenomeno si ripresenta ciclicamente, alimentato da situazioni di disagio economico, scarsa integrazione sociale e dalla mancanza di una presenza costante di controlli sul territorio. Molti degli abusivi sono stranieri, privi di permesso di soggiorno o in condizioni di forte precarietà, ma ciò non giustifica l’appropriazione indebita di spazi pubblici e la pressione psicologica esercitata sui cittadini.
Il problema culturale dietro l’illegalità quotidiana
Oltre alla dimensione economica, il fenomeno dei parcheggiatori abusivi riflette un problema culturale: una tolleranza diffusa verso le piccole illegalità, considerate spesso “parte del paesaggio urbano”. Pagare 5 o 10 euro per un parcheggio “garantito” sembra, a molti, un male minore rispetto al rischio di non trovare posto o subire danni all’auto.
Questo atteggiamento, però, contribuisce a legittimare comportamenti illegali, rafforzando un circolo vizioso in cui il cittadino finisce per sentirsi impotente e le istituzioni appaiono distanti. L’episodio dell’Olimpico dimostra che la repressione da sola non basta: serve anche un lavoro di educazione civica, di sensibilizzazione e di presenza costante sul territorio.






